venerdì 10 maggio 2013

E POI ALL'IMPROVVISO

Ho pianto.
Per la prima volta, per lui, ho pianto. E' stato un pianto improvviso, liberatorio quasi. Di quelli che quando finisci di versare le lacrime ti asciughi il viso e pensi "e adesso si riparte da qui".
Non ho ancora ben capito come fare per ripartire, devo ancora organizzarmi le idee. Ma quel pianto mi è servito, anche se mi sono sentita un po' stupida.
Ho pianto per me, per lui, per quello che è stato e che non sarà più. Per le mie illusioni e per i suoi baci. Ho pianto per la mia pelle che adesso non vuole più baci, nè carezze, nè sesso. Ho pianto per quell'amore che non c'è mai stato ed è rimasto soffocato sulla mia bocca. Ho pianto per tutto quello che mi ha detto e per tutto quello che invece non sono riuscita a dirgli io.
Ho pianto, alla fine.

"Un passo me ne vado
per sempre
un passo grande, un passo così importante
Due passi senza guardarti
due passi avanti
due passi per dimenticarti"

5 commenti:

  1. Un piantarello per ripartire? e dai, è l'ora.

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    1. Faccio il pieno e riparto. E aspettami che passo a prenderti, ci andiamo a mangiare un gelato al mare :)

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  2. L'emotività è, per certi versi, simile ad una pentola a pressione...
    Accumula pressione, accumula, accumula, fino quasi a scoppiare...
    A quel punto i rubinetti del pianto si aprono, per far sì che tutto ciò che c'era di troppo possa uscire, spinto via dalla pressione interna...
    E quando tutto è finito, la pressione è tornata sostenibile ed i rubinetti si chiudono e siamo pronti per ricominciare da capo a farci del male...

    Gelato al mare... mmm piove... Ma sì sa: non ho molta scelta...

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