lunedì 24 febbraio 2014

SAGGEZZA

Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi.
Perchè poi se ti viene il ciclo lo devi rimandare minimo di 5 giorni.

mercoledì 19 febbraio 2014

VOLERTI

Non riesco a resistere. Proprio non ce la faccio con te.
Sei assorto nella lettura e forse non ti accorgi della mia presenza. O forse fai semplicemente finta. Mi avvicino piano, con i piedi nudi a contatto con il pavimento freddo. Ti appoggio una mano sulla spalla, mentre lentamente ti sfilo il libro dalle mani. Sorridi, anche se non ti vedo so che stai sorridendo.
Faccio il giro della sedia, adesso i nostri sguardi si trovano e senza pronunciare una sola parola ci raccontiamo tutto il desiderio che abbiamo dentro. Mi siedo su di te, stringendoti con le gambe. Mani mie sulle tue spalle, mani tue sulle mie cosce tese. Le tue mani sulle calze sono come carezze amplificate. Sali, senti il gancetto del reggicalze.
Mi guardi.
Sorrido.
Sorridi.
Ancora non ci siamo baciati, stiamo facendo crescere la nostra voglia al limite massimo. Porti le mani sotto il maglioncino, accarezzandomi piano la schiena mentre io inizio a sbottonarti la camicia e lascio che la tua pelle si sveli ai miei occhi. Indosso il reggiseno di pizzo, quello senza imbottitura, quello che quando mi baci attraverso il tessuto posso sentire il calore della tua lingua che lecca i capezzoli già induriti. E anche questa volta lo fai: mi sfili la maglia e inizi a baciarmi il seno. Con le dita poi scosti il pizzo e piano succhi e mordi. E io mi bagno e spingo il bacino contro il tuo per sentire la tua eccitazione e goderne. E le tue mani adesso sono sui fianchi, ad alzarmi la gonna, a scoprirmi le gambe, a seguire i laccetti del reggicalze, a sentire che non indosso le mutandine, che sono bagnata, che sono tua.
E mi vuoi e ti voglio.
Dentro ora, in un incastro perfetto che è il nostro, con movimenti lenti a lasciarsi andare in gemiti di puro piacere, e le nostre voglie sussurate piano sulle labbra. Mi muovo morbida su di te, il mio corpo sa come fare, so cosa ti piace e ti sento pulsare dentro mentre ti lascio arrivare fino a dove si può,  mentre spingi e stringo in un ritmo perfetto che ci fa godere, con il cuore che batte forte e il piacere che ci scoppia in testa e tra le gambe.

E' forse un peccato volerti così tanto?


Amami, amami, stringimi, sgonfiami
e amami, sdentami, stracciami, applicami
e dopo stringimi, dammi l'ebrezza dei tendini
prendimi, con le tue labbra accarezzami.

martedì 11 febbraio 2014

L'APPARENZA INGANNA

Non ho mai pensato a come potesse essere rifinire avvinghiata a Giulio, un amico di amici con cui qualche volta ho scambiato due chiacchere durante alcune cene ma nulla più.
Giulio è un ragazzo poco più grande di me, un tipo piacevole magari un po' timido ma con un sacco di interessi.
Domenica sera è capitato di trovarci nello stesso locale. Mi ha riconosciuta lui, è venuto a salutarmi, mi ha offerto una bevuta, quattro chiacchere e poi, dato che quel posto era veramente penoso, la proposta di finire la serata a casa sua che c'aveva una collezione di farfalle assolutissimamente da farmi vedere.
E così mollo le mie amiche e vado nella tana del lupo travestito da agnello.
Il primo bacio arriva dopo un po', per l'esattezza quando rifiuto il terzo bicchiere di vino. E' un bacio timido, lento, quasi romantico con il mio viso tra le sue mani. "UAU" penso. La lentezza dei suoi movimenti è terribilmente eccitante, la sua bocca sul collo adesso e poi giù nella scollatura mentre dita abili sbottonano la mia camicetta. Dal divano passiamo al letto, seminando i vestiti per terra, e la voglia di aversi è diventata quasi un'urgenza. I miei occhi si godono la visuale di un bel corpo sodo e giovane che si prende cura del mio piacere con baci e carezze che "se continua così arrivo subito al primo orgasmo" ma invece torna con la bocca sulle mie labbra per farmi leccare il mio sapore. Ho capito che gli piace condurre il gioco e glielo lascio fare. E' sublime quando poi mi scivola dentro e io mi avvinghio con le gambe ai suoi fianchi. Per un attimo resta immobile, come a godersi quella nuova sensazione del mio sesso caldo che avvolge il suo. 
Poi inizia a muoversi, a spingere. Forte, sempre più forte. 
Troppo forte. 
Cerco di fargli capire che vorrei che rallentasse, che non siamo ad una gara di affondi, ma ha il cervello staccato. A quanto pare è vero che il sangue defluisce tutto nelle parti basse in quei momenti. Allora provo a cambiare posizione, se riesco a montargli sopra il gioco è fatto, potrei riuscire facilmente a regolare le spinte, ma è troppo più forte di me e non mi permette nessun movimento. Anzi, mi prende per i fianchi e spinge il mio bacino ancora più contro di lui sussurrandomi che "non gli posso scappare, che sono sua". Io spero solo che tutta questa foga lo porti al più presto all'orgasmo, maledicendomi per aver accettato quell'invito. Ma chi cavolo se lo immaginava che dietro a quegli occhioni dolci si nascondesse nientepopodimeno che la versione infoiata di Bruce Willis alle prese con l'asteroide da trivellare senza pietà onde evitare l'armageddon? 
Sono stata sedotta e fregata. Alla grande direi.
Finalmente, dopo non so quanto tempo, con un ultimo affondo si lascia andare e godendo mi crolla addosso esausto (e ci credo). Voglio evitare qualsiasi dialogo post amplesso, anche perchè non saprei veramente cosa dirgli, così lo tengo un po' tra le braccia, accarezzandogli i capelli e poi quando sento che il respiro si è fatto più regolare scivolo piano fuori dal letto. Mi rivesto senza far rumore e scappo via da quella casa il più veloce possibile. Quando sono al sicuro in macchina mando un messaggio a tutti gli amici in comune comunicando che se mai Giulio chiedesse loro il mio numero di telefono o qualche altro punto di contatto gli dicano che sono andata in Tibet a farmi monaco buddhista.
Ah, comunque, nel caso in cui ci fosse qualcuna a cui piace essere trivellata come se non ci fosse un domani posso impegnarmi a farvi incontrare eh. Farete sicuramente scintille. In tutti i sensi.