venerdì 31 maggio 2013

PRIMA

Ti ho osservato prima, quando a malincuore ho lasciato che ti alzassi e che ti rivestissi. I jeans e poi la camicia. Ho osservato i tuoi movimenti lenti, io che ero sempre nuda su quel letto. Ti sei girato poi, e mi hai sorriso. Credo di essere arrossita un po', tu vestito e io ancora nuda. Ti sei avvicinato, mi hai preso il viso tra le mani e mi hai baciato. Un bacio lungo e profondo. 
Hai ancora voglia di me? 
Sospiro.  
.
Te ne vai, cerco la mia maglietta e vado in cucina. Prendo il barattolo del gelato e mi siedo sul davanzale della finestra. Finalmente ha smesso di piovere e c'è il sole adesso. Porto il tuo odore addosso, sulla pelle e tra i capelli. Lo sento. Mi piace. Sto bene.

lunedì 27 maggio 2013

COME FACCIO

..a concentrarmi, se nella testa ho te che mi dici che
"Su una sedia ti farei sedere. Tra le mie gambe allargate per farti spazio. Con la bocca tra il collo e le orecchie per sussurrarti cosa mi fai pensare, cosa mi fai desiderare di te. E per sentire il sapore della tua pelle sulle labbra. Per baciarti il collo... E le braccia attorno a te. Mani sulle gambe, all'inizio. Ginocchia, cosce. Poi..."


Dammi passione
anche se il mondo non ci vuole bene,
anche se siamo stretti da catene
e carne da crocifissione

domenica 26 maggio 2013

NIENTE E' PER SEMPRE

Com'è che alla fine non sei riuscito a lasciarmi andare del tutto? Sono i ricordi che ti tornano alla mente oppure è semplicemente il tuo ego, il volermi sapere ancora legata a te, ancora a tua disposizione? Rido, ti vedo bambino ai miei occhi. E io il tuo gioco. Rotto adesso, e non lo puoi aggiustare. Pazienza. Io non me ne sono dimenticata di te, di quello che è stato. Non me ne sono dimenticata, perchè dimenticare è impossibile e sinceramente sarebbe pure sciocco. Me ne sono fatta una ragione, semplicemente. E te? Visto che non sei riuscito a dimenticare, riuscirai a fartene una ragione? Ascolta me: provaci. E non passarmi la mano tra i capelli, non cercare le mie labbra. Se niente è per sempre, nemmeno io e te lo siamo.

lunedì 13 maggio 2013

IMMAGINA, PUOI.

E' un bel pomeriggio di primavera, un po' di sole dopo tanto pioggia. Finalmente. L'aria è calda e da questa panchina si sente l'odore del mare, che è proprio lì a due passi da me. Mi basterebbe solo alzarmi, attraversare la piazza, slacciarmi i sandali ed affondare poi i piedi sulla sabbia morbida. E invece resto seduta, ho un appuntamento ben più atteso da vivere. So che lui è qua da qualche parte, nascosto tra la gente si è fermato ad osservarmi. Sento i suoi occhi addosso, il suo sguardo mi raggiunge da lontano. Chissà su quale particolare si è soffermato..se sui miei capelli lunghi, sulle dita che ne intrecciano una ciocca, oppure sulle mie gambe. Magari dopo glielo chiederò. Adesso aspetto solo di respirare il suo profumo.
Ed ecco che da dietro sento una presenza abbassarsi fino al mio viso, e una voce che mi sussurra "ciao". Mi volto e sorrido: lui è in piedi dietro di me, e tiene in mano due gelati enormi. E' soddisfatto, sembra quasi un bambino con quei capelli spettinati.
Si siede accanto a me, siamo vicini adesso tanto che le ginocchia si sfiorano. Il gelato è buono, ce lo mangiamo con calma mentre io lo sommergo di domande e lui pazientemente risponde. E ride. E mi sposta i capelli dal viso, che con questa brezza non stanno mai apposto. Il tocco delle sue dita è delicato, ha mani grandi e belle lui.
Come spesso accade il tempo passa in fretta, ma nessuno dei due sembra avere voglia di andare via. Ci alziamo dalla panchina e mescolandoci alla folla ci incamminiamo sul lungomare. Sento la sua mano indugiare piano sulla mia schiena. Abbasso lo sguardo ed inizio ad immaginare quello che potrebbe accadere se io, se lui...



venerdì 10 maggio 2013

E POI ALL'IMPROVVISO

Ho pianto.
Per la prima volta, per lui, ho pianto. E' stato un pianto improvviso, liberatorio quasi. Di quelli che quando finisci di versare le lacrime ti asciughi il viso e pensi "e adesso si riparte da qui".
Non ho ancora ben capito come fare per ripartire, devo ancora organizzarmi le idee. Ma quel pianto mi è servito, anche se mi sono sentita un po' stupida.
Ho pianto per me, per lui, per quello che è stato e che non sarà più. Per le mie illusioni e per i suoi baci. Ho pianto per la mia pelle che adesso non vuole più baci, nè carezze, nè sesso. Ho pianto per quell'amore che non c'è mai stato ed è rimasto soffocato sulla mia bocca. Ho pianto per tutto quello che mi ha detto e per tutto quello che invece non sono riuscita a dirgli io.
Ho pianto, alla fine.

"Un passo me ne vado
per sempre
un passo grande, un passo così importante
Due passi senza guardarti
due passi avanti
due passi per dimenticarti"

mercoledì 1 maggio 2013

UN GIORNO, FORSE MAI

Ho promesso a me stessa di non cercarlo più. E così ho fatto. Da una settimana a questa parte più chiamato, più scritto, niente di niente. E ce la posso fare. Non è questo il problema. Ma mi sono promessa di non cercarlo più, non di non pensarci più. C'è una bella differenza. Forse un giorno ci riuscirò, forse non lo penserò per un periodo e poi qualcosa tornerà prepotente e inaspettato a farlo inciampare nuovamente nei miei pensieri. Ma adesso ci penso eccome..penso a con chi sarà, dove, che cosa starà facendo. Se un po' a me ci pensa. Credo di sapere la risposta: no. 

Ieri è stato il giorno della sua partenza, del viaggio in un paese lontano che farà con una ragazza che non sono io. Fa male. E fa anche rabbia perchè sostanzialmente mi ha preso parecchio in giro. E allora speriamo che gli venga un attacco di dissenteria. Non acuta eh..per carità. Ma insomma. Eccheccazzo. Me ne frego delle buone maniere.