lunedì 10 giugno 2013

LEGGERA

Sono giorni strani questi, giorni in cui abbiamo capito che la primavera non arriverà più e allora aspettiamo fiduciosi l'estate. Ci emozioniamo se riusciamo a rubare un'ora di sole, facciamo le prove con i vestiti leggeri. Troppo leggeri per queste sere ancora così fredde.
Come leggera sono io, sospesa tra un quotidiano presente e un passato vicino che però non mi appartiene più. A volte mi sforzo di riportare la memoria alle sue braccia, alla sua bocca. Ma non riesco nemmeno a ricordare che sapore hanno i suoi baci. Mi ha lasciato davvero così poco? 
Ci sono persone che sono meteore nella nostra vita, gente di passaggio a cui ci mescoliamo e che poi perdiamo così, all'improvviso. E' bastato un attimo per non averti più. E quella ferita che credevo lenta a guarire invece si è già cicatrizzata. Allora mi domando: sono io che vivo con troppa leggerezza? Che divoro tutto con passione famelica e poi butto via? Pelle, sentimenti, baci. Via da me.
Ma poi capita che insieme alle domande arrivino anche due mani grandi, belle. E adesso queste mani mi accarezzano i pensieri e i miei giorni di un presente che vivo immaginando il suo toccarmi, il suo prendermi tutta senza fare niente. Desiderare non è mai stato così facile come adesso. Siamo fatti di parole e fantasia.


10 commenti:

  1. Un giorno, un professore mi disse che gli esseri umani sono incapaci di vivere l'istante perché troppo presi dall'aspettativa del futuro e troppo oppressi dai rimpianti del passato...
    Una simile vita è innaturale: dovremmo vivere ciò che c'è, finché c'è, senza perderci nelle nebbie di ciò che è stato e nell'incertezza di ciò che sarà... Trovo quella che tu chiami "leggerezza" sia più sana di ciò che caratterizza la maggiorparte del mondo e che rende tutti "umani"...

    Vivi l'attimo... non ti curar del resto...

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    1. Grazie, fanno bene all'anima le tue parole :)

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    2. Son solo parole di ciò che vorrei fosse il mondo e di ciò che vorrei riuscire ad essere in questo mondo...
      Sono solo immagine della speranza, ormai divenuta mera illusione...

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  2. Bellissimo film. Ma non ricordo come va avanti...

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    1. Non lo ricordo molto bene nemmeno io. L'ho visto qualche anno fa, dovrei rivederlo. O prima o dopo c'è la famosa scena del burro, che fece tanto scadalo all'epoca. Bigotti. :D

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  3. rivisto l'altra sera...
    se devo essere sincero con occhi diversi .ora la scena del burro l'ascolto...
    è vero c'è la fisicità, l'atto sessulae ma le parole..sulla famiglia ...crude..più dell'atto..quasi che il burro aiuti non tanto il membro di lui..ma le parole ad entrare nella testa dello spettatore..
    mah...

    la fine?
    beh la trovi in Internet..

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    1. All'epoca più che le parole pronunciate durante l'atto, fece scandalo l'atto in sè..proprio perchè era una scena di sesso anale: il tabù dei tabù. Quando invece, e concordo con te, la cosa eventualmente più "cruda" (se cruda è l'aggettivo che vogliamo usare) sono appunto le parole pronunciate da quel pezzo d'omo che era Brando.

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  4. Riuscire a vivere con ..leggerezza... emanciparsi dalle passioni...Certo, si eviterebbero tanti dolori e affanni...Ma, poi, che vita sarebbe ?

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    1. Meno dolorosa sicuramente :)Però emanciparsi dalle passioni no. Io non lo faccio mai. Mi ci butto sempre di testa. La mia riflessione era sul quando le passioni poi finiscono. Su quello che ti lasciano dentro. Sul tempo che impieghi per dimenticarle. E sulle passioni che prendono il posto di quelle vecchie. Passioni nuove, da vivere fino in fondo.

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    2. anche per me è impossibile emanciparmi dalle passioni. Mi sono reso conto che non posso negare la mia più intima natura. Anche se poi mi capita di soffrire, e molto. Ma non potrei vivere diversamente ...

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