Scusate se la prendo larga, ma per me è necessario riesumare
quello che io ritengo sia stato il momento in cui ho capito che il sesso puro e
semplice facesse decisamente al caso mio.
Avevo 18 anni ed ero appena sopravvissuta alla mia prima
esperienza di “fidanzatino geloso”, mollato su due piedi perchè era più
appiccicoso di un chewing gum attaccato sotto la scarpa..eh no baby, non sono
fatta per darti conto anche delle volte che vado a fare pipì. Adieu.
Stavo ancora cercando di capire come avevo fatto a mettermi
appresso una piattola del genere, quando una sera decido di seguire i miei ad
una festa organizzata dai colleghi di mio padre “Dai Eva, vieni con noi. Ti
divertirai sicuramente, ci sono anche i ragazzi della tua età. Fidati.” E così
decisi di fidarmi…ma per precauzione mi portai dietro un libro da leggere.
A quella festa conobbi Marco, qualche anno più di me,
nuotatore e molto simpatico. Inutile dire che il libro se ne restò buono buono
in borsa, ero troppo impegnata a cercare di capire che tipo si nascondesse
dietro quegli occhi neri come la notte e la risata contagiosa. Per farla breve
nacque una bella amicizia, o almeno quella era l’intenzione dato che sarebbe
stato imbarazzante far nascere qualcosa di più tra figli di colleghi..troppe complicazioni.
E io non ne avevo voglia. Già. Non ne
avevo voglia finchè una sera lui decise di baciarmi, io decisi di non tirarmi
indietro e ci ritrovammo avvinghiati a fare del buon sesso.
La cosa fantastica è che “dopo” non ci annodammo in discorsi
su quello che sarebbe stato. No..tornammo a parlare tranquillamente, come fanno
due amici. E così è stato: la nostra amicizia è andata avanti in parallelo
anche quando o io o lui decidevamo di complicarci la vita con relazioni
amorose. E alla fine ammettevamo sempre che non c’era storia: il sesso tra
amici restava sempre il migliore perché vissuto senza troppi pensieri. E a me
piaceva tanto fare sesso con il mio amico.
Nessun commento:
Posta un commento